Con l’avvicinarsi dell’autunno inizia anche la stagione influenzale, quest’anno con qualche incognita in più rispetto allo scorso anno, data la concomitanza con la pandemia da Covid – 19. Grazie all’approfondimento con il Prof. Pregliasco capiremo cosa ci aspetta, come affrontarla nel modo corretto e quali farmaci di automedicazione utilizzare.
Influenza stagionale: che tipo di influenza ci colpirà, come la affronteremo e in che modo saremo in grado di distinguerla dal Covid -19. Tutte le domande e le risposte su un tema che quest’anno porterà con sé nuovi interrogativi.
Le domande:
- Professor Pregliasco, l’arrivo della prossima influenza stagionale si sovrapporrà alla pandemia da Covid-19. Che influenza ci aspetta? Quali saranno le sue caratteristiche? Ci si aspetta l’arrivo di nuovi virus?
- Quante persone si stima verranno colpite?
- Dal punto di vista scientifico e medico, quali sono le differenze tra influenza stagionale e Covid-19? Sarà possibile distinguere i sintomi?
- Quali sono i corretti comportamenti da mettere in atto, soprattutto in questa prossima stagione, quando si avvertono i sintomi tipici dell’influenza stagionale (febbre, spossatezza, mal d’ossa, raffreddore, mal di testa, …)?
- Quali gli errori da non commettere e quali precauzioni prendere?
- A quali rimedi ricorrere in caso di sintomi influenzali?
- Quanto è importante vaccinarsi contro l’influenza, soprattutto in vista della sovrapposizione tra influenza stagionale e diffusione del Covid-19? Ci sono categorie per cui è ancora più importante farlo?
Le risposte:
- Guardando a quello che sta accadendo ora nell’emisfero australe, sappiamo che sono state individuate due varianti di tipo A e una nuova variante di tipo B e la stagione influenzale potrebbe essere caratterizzata da un’intensità medio-alta. Al tempo stesso però, notiamo come le azioni preventive messe in atto per il contenimento della pandemia da Covid-19 stiano limitando anche la diffusione della classica influenza stagionale, rendendola nei fatti più blanda. Quest’anno possiamo quindi aspettarci un’incidenza nella diffusione a seguito delle misure di contenimento del Covid-19 in atto.
- La variante virale di quest’anno ci suggerisce una stima di circa 6 – 8 milioni di casi di influenza, in linea con i casi registrati negli anni precedenti. Come detto però, i comportamenti adottati per fermare la diffusione del Covid-19 potrebbero ridurre questa incidenza.
- Nonostante i due virus siano diversi, i sintomi che caratterizzano l’influenza stagionale e il Covid-19 sono molto simili. L’unico modo certo per fare una diagnosi differenziale è quindi quello di eseguire il tampone. Ricordiamo che per parlare di influenza stagionale (che si distingue a sua volta dai sintomi para-influenzali), è necessario l’insorgere dei seguenti sintomi tipici in concomitanza: insorgenza brusca della febbre oltre il 38° , presenza di almeno un sintomo sistemico: dolori muscolari/ articolari, presenza di almeno un sintomo respiratorio: tosse, naso che cola, congestione/ secrezione nasale, mal di gola. Per quanto riguarda il Covid-19, la sintomatologia è molto simile (insorgenza della febbre sopra i 37.5°, tosse, mal di gola, raffreddore, difficoltà respiratorie). Tuttavia, il Covid-19 può portare anche a perdita improvvisa dell’olfatto (anosmia) o diminuzione dell’olfatto (iposmia), perdita del gusto (ageusia) o alterazione del gusto (disgeusia), che sono invece tipici e non legati all’influenza stagionale. Infine, per quanto riguarda i bambini, se assistiamo al verificarsi di un unico sintomo respiratorio, verosimilmente siamo di fronte a sintomi parainfluenzali. Se invece se ne verifica più di uno contemporaneamente, allora è bene fare ulteriori accertamenti.
- Come ogni anno, la raccomandazione in caso di sintomi influenzali è quella di ricorrere ai farmaci di automedicazione in modo responsabile, per attenuare i sintomi e tenerli sotto controllo, seguendo l’andamento della malattia. Quest’anno, all’automedicazione responsabile va ad aggiungersi un’altra componente indispensabile: il comportamento responsabile. Data la difficoltà di diagnosi differenziale tra influenza stagionale e il Covid-19, è fondamentale che all’insorgere dei sintomi influenzali le persone adottino comportamenti corretti: rimanere a casa e isolarsi, non andare al Pronto Soccorso né presso gli studi medici ma chiamare al telefono il medico di famiglia, la guardia medica o i numeri verdi regionali o di pubblica utilità 1500.
- Le misure per il contenimento del Covid-19, cioè evitare assembramenti e luoghi affollati, lavarsi spesso le mani, utilizzare le mascherine, igienizzare superfici e ambienti, sono precauzioni che valgono anche per la trasmissione dell’influenza stagionale. Oltre a questo, in termini di prevenzione, rimangono validi consigli come evitare gli sbalzi di temperatura, prediligere un’alimentazione corretta e cercare di non affaticare troppo il sistema immunitario, mantenendo ad esempio una sana flora intestinale con l’aiuto dei probiotici.
- In caso di sintomi influenzali, il trattamento raccomandato è quello dell’automedicazione responsabile. Utilizzare correttamente i farmaci è fondamentale, soprattutto nel caso di antibiotici: mai fare autoprescrizione ma utilizzarli solo ed esclusivamente dietro prescrizione medica. Quest’anno più che mai è importante assumere i comportamenti responsabili sopracitati ed evitare ad esempio di eccedere con l’assunzione di farmaci per azzerare i sintomi influenzali e continuare con la vita di sempre, rischiando di contagiare altre persone.
- La raccomandazione è quella di raggiungere una maggiore copertura vaccinale, per facilitare dove possibile la diagnosi differenziale e riconoscere tempestivamente se si tratta di Covid-19, oltre che proteggere in generale i soggetti più deboli dalle possibili complicazione dell’influenza stagionale. L’obiettivo è quello di arrivare ad una copertura di almeno il 75% in riferimento alla popolazione over 65 (attualmente coperta al 50%) e almeno del 50% dei soggetti più deboli di tutte le fasce di età, aumentando la copertura anche delle donne in gravidanza e dei soggetti ricoverati prima che vengano dimessi. La raccomandazione è quella di aumentare la vaccinazione anche tra i bambini nella fascia di età compresa tra i 2 e i 5 anni. Infine è importante ricordare che, anche se ci si sottopone al vaccino antinfluenzale, è possibile contrarre virus parainfluenzali, che possono causare sintomi come raffreddore, tosse e mal di gola. Nel caso in cui un soggetto sia vaccinato contro l’influenza e incorra in questi sintomi non deve quindi automaticamente associarli al Covid-19, ma deve assumere in ogni caso i comportamenti responsabili sopra citati.

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