La pubalgia è caratterizzata da dolori all’inguine, spesso associati al dolore al pube, anche se non sempre. Le cause di questo quadro possono essere molteplici e difficili anche da definire, senza il supporto di uno specialista, a causa della complessità dell’area anatomica interessata. La pubalgia, nota anche come sindrome retto-adduttoria, è infatti un disturbo caratterizzato da dolore all’inguine che può estendersi al pube, coinvolgendo i muscoli dell’addome e della parte interna della coscia. Possono quindi essere coinvolti i muscoli che vanno a inserirsi sull’osso del pube, ovvero i retti addominali in alto e gli adduttori dell’anca.
Le cause della pubalgia
Quando si parla di pubalgia ci si riferisce generalmente a un’infiammazione. Il quadro infiammatorio, sia esso acuto o cronico, è a sua volta determinato da un superlavoro dei muscoli e dei tendini che si innestano sul pube. Sono più esposti al rischio le persone che fanno molto sport, in particolare se si fanno certi movimenti come quelli tipici del calcio o del basket. A determinare la situazione, quindi, sarebbe soprattutto l’eccesso di carico che viene imposto a questi fasci muscolari. È difficile che ci sia, quindi, un fattore scatenante unico e immediato, quanto piuttosto il quadro si instaura più spesso per un ripetuto sovraccarico, una sorta di stress eccessivo che si ripete nel tempo, anche se non si fanno movimenti particolarmente azzardati. Quasi sempre i ripetuti cambi di direzione o di velocità, passando magari dalla semplice camminata veloce a una corsa rapida, possono sollecitare muscoli e tendini che, quindi, col tempo tendono ad infiammarsi.
Come capire se si soffre di pubalgia: i sintomi
Il sintomo più classico della pubalgia si può considerare il dolore all’inguine o comunque il dolore interno alla coscia. Questa forma dolorosa assume caratteristiche diverse. In certi casi si può avere la comparsa istantanea del dolore, in modo del tutto indipendente da particolari movimenti. Inoltre, ci sono forme in cui la semplice compressione dell’area infiammata può creare problemi. Le caratteristiche del dolore sono comunque abbastanza specifiche. Il fastidio tende infatti a scomparire quando si fa uno sforzo fisico, per poi ripresentarsi qualche ora dopo che ci si è messi a riposo. Questa dinamica fa sì che spesso chi soffre di pubalgia tenda a sottovalutare i fastidi, con un sostanzialmente peggioramento del quadro infiammatorio.
Importante è ricordare che non si tratta del classico dolore muscolare. Questo, infatti, si lega spesso a un gesto rapido, mentre la pubalgia si manifesta per la somma di tanti gesti e movimenti che infiammano l’area interessata. I fastidi più classici, in ogni caso, compaiono quando si cambia posizione, ad esempio se ci si alza da una sedia, o magari quando si fanno alcuni passi o si inizia a correre. Va comunque detto che si tratta di concetti molto generali, visto che esistono diverse modalità di presentazione della pubalgia. Il dolore può infatti legarsi a problemi della parete dell’addome, a veri e propri problemi dei muscoli adduttori o addirittura a condizioni particolari che si creano all’altezza della sinfisi pubica, dove si realizza questa sorta di “incontro” osseo che dà origine al pube. Non va dimenticato in questo senso che anche varie forme di artrosi dell’anca possono manifestarsi con sintomi tipici della pubalgia.
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Tra le forme specifiche di pubalgia, infine, va ricordata quella che può comparire durante la gravidanza. In questo caso le variazioni della conformazione anatomica femminile possono comportare un’infiammazione muscolare dei tendini che si innestano sul pube, con quadri che scompaiono comunque quasi sempre con il parto.
Cure, terapie e rimedi contro il dolore
La pubalgia va affrontata dal medico, che deve giungere alla diagnosi sulla base di specifici esami, come ad esempio un’ecografia, oltre che sulla visita clinica. Sul fronte della gestione dei sintomi, i farmaci di automedicazione ad azione analgesica e antinfiammatoria possono essere d’aiuto per controllare l’infiammazione anche se la terapia si basa sul riposo prolungato, per favorire il processo di disinfiammazione, ed eventualmente, nelle fasi più acute, di posizionamento di ghiaccio sull’area sofferente. Il medico può indicare poi specifici trattamenti, come la chinesiterapia con esercizi di stretching mirati, percorsi di massaggi o terapie più specifiche mirate espressamente ai muscoli adduttori.
FAQ – DOMANDE E RISPOSTE SULLA PUBALGIA
Quali sono le cause principali della pubalgia?
La pubalgia è spesso causata da un’infiammazione dovuta al sovraccarico dei muscoli e dei tendini che si inseriscono sull’osso pubico. Questo quadro è comune in chi pratica sport che richiedono movimenti ripetuti o cambi di direzione rapidi, come calcio o basket. L’eccessivo stress muscolare nel tempo porta alla comparsa del dolore.
Come riconoscere i sintomi della pubalgia?
Il sintomo principale è il dolore all’inguine o nella parte interna della coscia. Il fastidio può peggiorare dopo il riposo e diminuire durante l’attività fisica. È importante distinguere il dolore della pubalgia da quello muscolare classico, poiché è legato a movimenti ripetitivi e non a un gesto rapido. In alcuni casi, il dolore può peggiorare cambiando posizione, alzandosi da una sedia o iniziando a camminare.
Quali rimedi e terapie sono utili contro la pubalgia?
La gestione della pubalgia prevede riposo prolungato per ridurre l’infiammazione, l’uso di farmaci antinfiammatori e analgesici, e l’applicazione di ghiaccio sull’area dolorante. Per il recupero, il medico può consigliare esercizi di stretching mirati, massaggi e terapie specifiche per i muscoli adduttori. Una corretta diagnosi è fondamentale per scegliere il trattamento più adatto.

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