In media, nell’arco della vita, otto uomini e cinque donne su dieci vanno incontro all’alopecia androgenetica, la più comune forma di calvizie e diradamento dei capelli. Il quadro nasce per la concomitanza di due fattori: la predisposizione genetica, legata probabilmente a diversi geni, e gli ormoni maschili, detti androgeni. Ma non si tratta di una condizione che interessa in via esclusiva gli uomini per quanto il sesso maschile sia maggiormente interessato dalla problematica. Inoltre, l’alopecia androgenetica non è l’unica causa possibile della caduta dei capelli. Esistono, infatti, altre forme di alopecia. Inoltre, possono esserci alcuni periodi in cui si assiste a un diradamento più intenso del cuoio capelluto. Cerchiamo di fare chiarezza.
Perché si perdono i capelli: le cause e i fattori scatenanti
La forma più comune di calvizie, come detto, si chiama alopecia androgenetica. Il termine, che contraddistingue diverse condizioni, viene da “alopex = volpe” e nasce dal fatto che la volpe ha una muta durante la quale perde moltissimo pelo. Androgenetica perché legata all’azione ormonale degli androgeni. Gli androgeni sono prodotti dai testicoli, dalle ghiandole surrenali e, in misura minore, dalla pelle, dal cervello, dal muscolo e dal grasso. In tutti questi tessuti ci sono specifici enzimi che riescono a trasformare ormoni maschili meno attivi, come l’androstenedione, in composti molto più potenti come il testosterone e il dididrotestosterone.
Il follicolo pilifero è molto sensibile all’attività di questi ormoni, perché presenta specifici recettori, paragonabili a vere proprie “toppe” biochimiche in cui l’ormone si va ad inserire, come una chiave. Questi recettori sono presenti sia nella guaina più esterna del follicolo che nella papilla interna, e sono più numerosi sulla fronte rispetto alla zona posteriore del cranio. È questo il motivo per cui capita spesso che l’alopecia androgenetica prenda il via dalla fronte e dalle tempie.
Come avviene la trasformazione dei capelli e dei follicoli piliferi?
Sotto la spinta degli androgeni i capelli e i follicoli si trasformano. I primi diventano peli sempre più sottili perché i secondi diventano sempre più piccoli e superficiali, fino a perdere le loro caratteristiche di follicoli dei capelli avvicinandosi come dimensioni a quelle ridotte dei semplici follicoli dei peli, che si trovano sulle braccia o sulle gambe. Ciò determina la comparsa di chiazze prive di capelli sul capo.
Il processo può impiegare anche decine di anni prima di verificarsi, non compare mai prima della pubertà (è in questa fase che gli ormoni androgeni iniziano a lavorare di più definendo i caratteri sessuali, il timbro della voce e le altre caratteristiche dell’adulto) e la sua velocità dipende soprattutto dalla particolare costituzione genetica dell’individuo.
Le altre forme di alopecia
L’alopecia androgenetica non è, come anticipato, l’unica forma di alopecia. Basti ricordare, come esempio, l’alopecia areata che spesso compare nell’infanzia. Essa porta alla perdita di chiazze di capelli, soprattutto nella zona della fronte mentre più raramente, negli anziani, tende a interessare i capelli grigi, portando quindi ad un più rapido incanutimento.
Altra forma da tenere presente è l’alopecia triangolare congenita. Interessa soprattutto le tempie e compare quasi sempre nell’infanzia o nel periodo adolescenziale. Si manifesta su un lato del cranio o su entrambi, e può ricordare la stempiatura della comune calvizie. Ovviamente, la diagnosi differenziale va sempre fatta da un medico dermatologo, lo specialista di riferimento.
C’è differenza tra uomo e donna?
Come detto, uomini e donne non sono esposti allo stesso rischio. In termini generali, pensando soprattutto all’alopecia androgenetica, il genere femminile rischia di meno stempiature e calvizie, per il diverso peso e ruolo biologico degli androgeni, sebbene non ne sia immune.
Occorre poi dire che sul fronte genetico chi eredita la “calvizie” dalla madre, tende a diventare calvo più precocemente rispetto a chi invece ha il padre che ne soffre. I “geni della calvizie” si ereditano da entrambi i genitori e quindi la malattia è più grave se sia il padre che la madre sono “geneticamente” affetti da calvizie.
Ci sono dei periodi in cui cadono più capelli?
Capita, soprattutto nei periodi di grande tensione, che la mattina sul cuscino si trovi un gran numero di capelli. Lo dimostrano anche alcuni studi condotti nel periodo della pandemia da Covid-19, in cui è stata osservata una correlazione tra gli aumentati livelli di stress e la perdita di capelli.
La caduta dei capelli in questo caso rientra nel “telogen effluvium acuto”, e porta a perdere dai 100 ai 200 capelli al giorno: si tratta della tipica caduta di capelli reattiva che si verifica dopo eventi traumatici e in caso di intensi periodi di stress.
In misura ben più ridotta, questa caduta avviene anche durante il cambio di stagione. Si tratta di una caduta di capelli intensa e superiore alla norma ma episodica e temporanea e, quindi, spesso seguita dalla ricrescita spontanea dei capelli caduti senza un diradamento definitivo della capigliatura.
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Infine, può capitare che dopo il parto si assista a una spiccata caduta di capelli: durante la gravidanza la produzione di estrogeni sincronizza la crescita dei capelli e favorisce l’attività dei follicoli che, dopo il parto, invece, non sono più così stimolati ma anzi sono indeboliti anche dalla prolattina dell’allattamento condizione che favorisce l’assottigliamento dei capelli e la loro fragilità.
Il ciclo di vita del capello
Per capire il fenomeno della caduta temporanea bisogna ripercorrere il ciclo di vita del capello, diviso in tre fasi: anagen (crescita), catagen (involuzione), telogen (riposo). Normalmente circa l’80 per cento dei capelli del cuoio capelluto, in un dato momento, si trova in fase anagen, con i follicoli molto attivi e estremamente sensibili alle variazioni metaboliche. La fase di crescita può durare da 2 a 5 anni. Il catagen è invece la fase di involuzione e caratterizza l’inizio della regressione del ciclo del capello che conduce progressivamente all’arresto delle funzioni del follicolo. Normalmente pochi follicoli piliferi si trovano contemporaneamente in questa fase. Infine, il telogen è la fase di riposo del ciclo del pelo e meno del 20 per cento dei capelli si trova in questa fase. Il telogen dura circa tre mesi. Questo passaggio determina il blocco della crescita dei capelli.
Si parla di telogen effluvium quando molti capelli trovano contemporaneamente nella fase telogen rispetto alla normale quantità fisiologica.
Esistono dei rimedi contro la caduta dei capelli?
Sicuramente stili di vita sani – una alimentazione equilibrata ed attività fisica costante – uniti ad una buona qualità del sonno e alla capacità di ricaricarsi sono fattori preventivi importanti per combattere gli effetti dello stress come alcuni sintomi ad esso correlati come la caduta dei capelli.
Sul fronte della prevenzione, se i capelli sono deboli, occorre prestare attenzione all’azione dei detergenti che possono in qualche modo renderli più fragili, così come bisogna curare bene condizioni come la dermatite seborroica o la dermatite atopica, potenzialmente in grado di peggiorare la situazione.
Sul fronte delle cure farmacologiche e di eventuali interventi la parola deve sempre passare al dermatologo di riferimento, che caso per caso può dare le indicazioni migliori per affrontare la situazione. Visti i meccanismi che determinano l’assottigliamento del pelo e la sofferenza del bulbo pilifero, non sembra avere, invece, molto significato, un vecchio rimedio che si proponeva qualche tempo fa basato sull’applicazione topica di una miscela contenente le proteine dell’uovo per rinvigorire la pelle. Anche se ci sono studi che mostrano come queste strategie possano aiutare temporaneamente l’alopecia, va affrontata solo parlandone con il medico specialista.
Domande e risposte sulla perdita dei capelli
1. Quali sono le principali cause della caduta dei capelli in uomini e donne?
Le cause più comuni della caduta dei capelli includono l’alopecia androgenetica, dovuta a fattori genetici e ormonali, e altre forme di alopecia come l’alopecia areata e l’alopecia triangolare congenita. Inoltre, stress, cambi di stagione, gravidanza e squilibri ormonali possono influire sulla perdita temporanea dei capelli.
2. Esistono rimedi efficaci per contrastare la caduta dei capelli?
Adottare uno stile di vita sano, con un’alimentazione equilibrata e una gestione dello stress, aiuta a prevenire la caduta dei capelli. Inoltre, è importante curare il cuoio capelluto e usare prodotti adeguati. Per trattamenti più specifici, come farmaci o terapie avanzate, è fondamentale consultare un dermatologo.
3. Quando la caduta dei capelli diventa un problema da affrontare con uno specialista?
Se la perdita di capelli è intensa, persistente o accompagnata da diradamento evidente, è consigliabile rivolgersi a un dermatologo. Una diagnosi precoce permette di individuare le cause specifiche e adottare strategie mirate per ridurre o arrestare il problema.

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