La regolarità dell’intestino è un elemento essenziale per il benessere quotidiano di ognuno di noi.
Ce ne rendiamo conto quando una diarrea improvvisa, magari legata a un cibo non propriamente sano o ad un’infezione, altera i nostri ritmi. Oppure, nel caso contrario, quando la stitichezza, dovuta per esempio a un cambio delle nostre abitudini, come avviene in vacanza, fa si che non riusciamo andare al bagno con regolarità e facilità per la fatica ad eliminare feci dure.
Detto che, se questi problemi nell’evacuazione si mantengono nel tempo si deve sempre parlarne con il medico, i due “estremi” – diarrea e stitichezza – altro non sono che la cartina al tornasole di quanto è importante essere regolari per stare bene.
Ma non dimentichiamo mai che l’osservazione delle feci, in molti casi, può consentirci di cogliere segnali che non vanno sottovalutati. Senza cadere nell’autodiagnosi, insomma, ricordiamoci che studiare forma, consistenza e colore dei residui fecali può aiutarci a cogliere qualche campanello dall’allarme che qualcosa non va, a partire dal nostro apparato gastrointestinale, ma non solo.
H2: I diversi colori delle feci
In genere le feci sono marroni, più o meno chiare. Ovviamente, se appaiono striate di sangue vivo occorre indagare la situazione, tenendo presente che in genere questo segno fa riferimento a perdite localizzate nella parte finale dell’intestino. Ma ecco, in sintesi, le altre tonalità cromatiche che possono assumere le feci.
- Nere. Se le feci appaiono nere, il colore può essere dovuto alla presenza di sangue che viene dall’alto, e che quindi ha ovviamente mutato le sue caratteristiche cromatiche nell’intestino. Bisogna parlarne con il medico ricordando che un colore più scuro delle feci può anche dipendere, almeno in parte, dagli alimenti.
- Verdi. La presenza di feci verdastre di solito deriva da una alimentazione ricca di vegetali. A volte però può segnalare una possibile infezione intestinale oppure essere correlata ad alterazioni dell’assorbimento dei nutrienti. In qualche caso, infatti, possono essere un segnale della celiachia. Inoltre, possono indicare problematiche a carico dell’intestino tenue, con una maggior velocità del transito fecale.
- Gialle. Le feci gialle possono indicare modificazioni del normale processo digestivo, facendo pensare, oltre che a un’alterata formazione degli “scarti” all’interno dell’intestino tenue, anche a problematiche legate alla bile e all’assorbimento dei nutrienti. In particolare, questa tonalità si può legare a un carente assorbimento dei lipidi presenti nei cibi, per la difficoltà della bile a favorirne il regolare assorbimento.
Anche in caso di diarrea molto intensa, peraltro, le feci possono essere più chiare, virando al giallo-arancio.
Ricordate, alla fine di queste brevi segnalazioni, quanto è importante parlare della situazione con il medico. E soprattutto tenete presente l’importanza di sottoporsi, quando consigliato, al test del sangue occulto nelle feci. La presenza di sangue, infatti, non è spesso percepibile.
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H2: Quali alimenti possono influenzare il colore delle feci
L’alimentazione è in grado di influenzare il colore delle feci. Pensate solamente alla clorofilla presente nei vegetali. Gli spinaci, il prezzemolo, l’insalata o i fagiolini, in caso di introduzione molto importante di questi cibi, possono far virare verso il verdognolo il colore fecale, cosa che accade, più in generale, se si ha una dieta molto ricca di verdure, specie se cotte.
In presenza di una alimentazione che prevede largo impiego di rape rosse, solo per ricordare alcuni cibi, il colore fecale può modificarsi e tendere verso il rosso. Anche se si consuma carbone attivato per assorbire aria il colore delle feci si può scurire. Ancora: le feci possono assumere un colore rossastro dopo assunzione eccessiva di succhi di pomodoro, frutti rossi, peperoni o barbabietole. Infine, un colorito arancione delle feci può legarsi all’assunzione di grandi quantità di albicocche, carote o zucca.
H2: Forma e tipologia delle feci
In genere le feci sono morbide e pastose. La loro formazione dipende molto dalla componente liquida, determinata sostanzialmente dall’acqua e dal ritmo delle evacuazioni. In chi soffre di stitichezza così come in chi beve molto poco le feci possono essere più dure, quasi fatte a grappolo o a palline e difficili da evacuare.
L’esatto opposto si verifica in caso di feci acquose, come ad esempio accade in caso di diarrea. In queste situazioni che si possono accompagnare anche a spasmi e dolori al ventre, le feci sono sostanzialmente non formate e tendono a essere liquide. Per questo, in caso di diarrea, si consiglia spesso di bere molto e integrare con sali minerali per non depauperare il patrimonio idrico-salino dell’organismo.
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Ci sono poi casi in cui le feci si presentano molto morbide e quasi “grasse”. In queste situazioni può essere presente steatorrea, termine che indica proprio la presenza di grassi in eccesso nelle feci, come può accadere per un carente assorbimento, legato ad esempio all’azione insufficiente degli enzimi del pancreas o della bile.
H2: Perché le feci possono essere un indicatore della nostra salute
Quando andiamo di corpo possiamo avere un segnale indiretto del nostro benessere perché, osservando le feci, la loro consistenza, la loro forma e il loro colore possiamo trarre alcune informazioni da trasmettere al medico.
La formazione delle feci è un processo complesso, che si conclude e si completa nell’ultima parte del tubo digerente, alla fine dell’intestino, tra colon, sigma e retto. In questa zona le scorie diventano feci. Una volta giunte nel colon, vengono spinte in avanti grazie alla contrazione ritmata dei muscoli intestinali, in un processo che si chiama peristalsi. Poi, nel retto, che ha la forma di un’ampolla e può, quindi, contenere ampie quantità di feci, queste vengono accumulate fino a che non arriva dal cervello, in grado di recepire lo stato di “ripienezza” di questo contenitore naturale, l’ordine di evacuare.
Una corretta formazione delle feci e la regolarità intestinale contribuiscono a mantenere sano in primo luogo il microbiota, ovvero la composizione dei batteri (e non solo) che vivono nel nostro tubo digerente. Oltre a lavorare come veri e propri laboratori, questi batteri aiutano il benessere non solo fisico ma anche psicologico, in quella che viene definita “asse intestino-cervello”.
L’intestino si mantiene sano se i bacilli “buoni” continuano a dominare il quadro, nell’ambito della varietà dei vari tipi presenti. Quando ci ammaliamo, o comunque quando, per diversi motivi, il microbiota si altera, ci può essere uno sviluppo anomalo di batteri potenzialmente “cattivi”, con conseguente comparsa di alterazioni nel ritmo dell’alvo e quindi, delle normali funzioni intestinali.
In tutti i casi, ricordiamo che l’intestino e le feci ci “parlano” di come stiamo. E dobbiamo ascoltare. In presenza di sintomi “semplici” e di breve durata (ad esempio in caso di diarrea da virus o mutamenti della consistenza delle feci legata a cambio d’alimentazione) i farmaci di automedicazione possono contribuire a controllare il disturbo. Ma quando il problema si mantiene, occorre sempre parlare con il medico per ricevere le giuste indicazioni.
H2: Domande e risposte rapide sul colore e la forma delle feci
1. Cosa indica il colore delle feci sulla nostra salute?
Il colore delle feci può fornire indicazioni utili sullo stato di salute dell’apparato digerente. Ad esempio, feci nere possono segnalare sanguinamenti interni, mentre feci verdi possono dipendere dall’alimentazione o da infezioni intestinali. Feci gialle possono indicare problemi di digestione o malassorbimento dei grassi. È importante monitorare eventuali cambiamenti e consultare un medico in caso di alterazioni persistenti.
2. Quali alimenti possono influenzare il colore delle feci?
L’alimentazione gioca un ruolo fondamentale nella colorazione delle feci. Ad esempio, il consumo di verdure ricche di clorofilla può renderle verdi, mentre barbabietole e frutti rossi possono farle apparire rossastre. Carote, zucca e albicocche possono dare una tonalità arancione, mentre il carbone attivato può scurirle.
3. Quando bisogna preoccuparsi della forma e della consistenza delle feci?
Le feci dure e a palline possono indicare stitichezza, mentre quelle acquose possono essere sintomo di diarrea o infezioni intestinali. Se le feci sono eccessivamente morbide e oleose, potrebbe esserci un problema di malassorbimento dei grassi. È consigliabile consultare un medico se le alterazioni persistono per più giorni o si accompagnano ad altri sintomi come dolore addominale o sanguinamento.
FONTE: https://www.sigeitalia.it/

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